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lunedì 16 marzo 2015

OGM: la Commissione dà il via libera al 1507

Il provvedimento approvato la settimana scorsa (l'11 marzo, per la precisione) dalla Commissione Europea,  il cui vicepresidente è la responsabile della politica estera europea Federica Mogherini, è un duro colpo ai suoi popoli: sebbene molti stati membri (tra cui Francia ed Italia) siano contrari agli OGM, dopo il discusso MON810 della Monsanto (coltivato da dieci anni e arrivato nel 2014 a 143.016 ettari principalmente in Spagna, e poi Portogallo, Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca), è giunta l'autorizzazione a coltivare il 1507 prodotto dalla DuPont e dalla Dow Chemical.
Cogliendo l'occasione di questo "successo", il lussemburghese presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha addirittura auspicato una nuova riforma che porti sostanzialmente a nuove autorizzazioni a prodotti OGM destinati al consumo animale, e quindi di fatti introdotti comunque nella catena alimentare.
Né un argine potrà essere rappresentato dalla nuova normativa 2015/412 che modifica la direttiva 2001/18/CE,  in particolare sulla possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare gli OGM sul proprio territorio: tali provvedimenti più restrittivi non potranno in alcun modo essere giustificati da motivi ambientali, ed inoltre la stessa normativa concede ai produttori la possibilità di trattare direttamente con i singoli Governi.
I Gruppi di Ricerca Ecologica del Lazio vigileranno affinché il Parlamento tuteli adeguatamente sia le produzioni nazionali che i consumatori.