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lunedì 2 novembre 2015

Discarica di Magliano Romano: GRE, Comitato e Raggio Verde presentano ricorso al Tar del Lazio

I cittadini, il comitato no discarica di Magliano Romano, Raggio Verde e i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio insorgono contro la discarica di Magliano Romano: parte il ricorso al TAR Con determinazione della Regione Lazio in data 22
.07.2015, la ns. Regione ha deciso di concedere alla Idea 4 s.r.l., gestrice della discarica di inerti di Magliano Romano, la possibilità di ricevere nella propria discarica altri 21 codici CER di rifiuti, la cui natura inerte era già stata posta in dubbio da Arpa Lazio in un precedente procedimento amministrativo.

Tuttavia, incredibilmente, la Regione Lazio, a seguito anche del misterioso venire meno delle precedenti obiezioni dell'ARPA Lazio, ha nell'atto in questione, infine, deciso di accogliere la richiesta della gestrice, ritenendola, per di più, una modifica non sostanziale.

La discarica di Magliano Romano è la discarica nel Lazio che può forse ricevere il maggiore numero di codici CER (addirittura 115) ma miracolosamente tutti inerti !!

L'elemento preoccupante della vicenda è che la definizione della tipologia e l'attestazione della natura inerte del rifiuto è effettuata dal produttore del rifiuto, il quale, per conferire alla discarica di inerti in questione, spende molto meno che a conferire in una discarica di rifiuti speciali pericolosi o meno. Non vogliamo mettere in dubbio a priori l'onestà del produttore dei rifiuti, ma purtroppo i casi di cronaca stanno a dimostrare che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Sull'onestà del produttore dei rifiuti, vigila comunque il gestore della discarica, il quale, semestralmente, effettua una verifica di conformità e conserva il campione verificato per tre mesi.

Una supervisione da parte di un ente pubblico e l'eventuale scoperta di un problema nel conferimento può avvenire dunque solo su quel campione conservato e dunque dopo nove mesi, a danno ambientale già verificatosi.

Eppure il Consiglio europeo raccomanda come possa essere delegato al gestore e al produttore dei rifiuti la delicata fase della campionatura e dell'analisi dei rifiuti, solo a condizione che sia assicurata una supervisione da parte di istituzioni pubbliche o comunque indipendenti.

Si può considerare il sistema congegnato dalla Regione Lazio nell'autorizzazione un sistema efficace al fine di prevenire rischi ambientali? I codici autorizzati sono realmente compatibili con la definizione di rifiuto inerte? 

Lo deciderà il TAR del Lazio, che è stato adito dai cittadini, dal Comitato No discarica di Magliano Romano, dai Gruppi Ricerca Ecologica Lazio e da Raggio Verde.