Nell’ottobre 2015 in EXPO è stato siglato un Protocollo
d’Intesa tra ISPRA, MISE, REGIONE LOMBARDIA con il patrocinio di AIPAI e i
maggiori Parchi e Musei minerari italiani, che ha sancito la creazione di una
“Rete Nazionale dei Parchi e Musei Minerari Italiani - (ReMi)”, promossa da
ISPRA e finalizzata ad avviare proposte di rafforzamento dell'impianto
normativo a sostegno del settore ed a creare un forum nazionale. Oggi,
mercoledì 16 gennaio 2019, presso la Sala Stampa – Montecitorio in via della
Missione 4, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della proposta di
legge n. 1274 "Tutela e Valorizzazione dei siti minerari dismessi e del
loro patrimonio storico, archeologico, paesaggistico, ambientale".
La proposta di legge AC1274, presentata il 16 ottobre 2018,
è ad iniziativa dell’On. Chiara Braga VIII Commissione (ambiente, territorio e
lavori pubblici) e Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività
illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse
correlati, presente all’evento. Alla conferenza parteciperà il coordinatore
nazionale della Rete ReMI-ISPRA, Agata Patanè del Dipartimento per il Servizio
Geologico d’Italia dell’ISPRA.
Gli altri firmatari dell’iniziativa, tutti del Partito
Democratico, sono: Susanna Cenni; Gian Mario Fragomeli; Francesca La Marca; Emanuele
Fiano; Gavino Manca; Mario Morgoni; Alessia Rotta; Lucia Ciampi; Enrico Borghi;
Marco Di Maio; Debora Serracchiani.
Scopo principale della proposta AC1274 è individuare un
reale percorso di recupero dei più importanti e pregevoli siti minerari post
industriali esistenti nel territorio nazionale con l’obiettivo di censire il
patrimonio attraverso la redazione di un apposito albo: con la cessazione della
fiorente attività mineraria, nella seconda metà del ‘900, infatti, sul
territorio nazionale è rimasto un consistente patrimonio minerario da
conservare, riconvertire e riqualificare. Un patrimonio di notevole valore che
riveste un interesse storico, paesaggistico, ambientale, naturale, architettonico,
di storia del lavoro, scientifico, tecnologico e culturale: secondo un
censimento di ISPRA, risultano 2990 siti minerari dismessi.
Ma la proposta vuole anche stabilire un ordine di interventi
strutturali per il recupero e la trasformazione in aree fruibili dei siti
recuperabili, stipulando, laddove possibile, apposite convenzioni con gli enti
proprietari. Ed infine promuovere, a livello nazionale, percorsi integrati per
favorire lo sviluppo di questa nuova forma di turismo.
Parte dei siti minerari dismessi, infatti, sono stati
riqualificati, rivalorizzati e riconvertiti ed è emerso un quadro vario tra cui
parchi minerari, musei ed ecomusei minerari, musei della scienza e della
tecnica, itinerari tematici, nonché siti dove sono state introdotte attività
“non tipicamente museali” quali quelle ricreative, di artigianato, industriali,
etc.
Il patrimonio minerario italiano è riconosciuto “bene
culturale di interesse storico ed etnoantropologico” già nel 1939 (Legge
1089/39 “Tutela delle cose di interesse artistico e storico”), ed oggi nel
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto legislativo 42/2004) al capo
I art. 10, rappresenta un perfetto esempio di patrimonio naturale ma al tempo
stesso storico-artistico, paesaggistico, archeologico, culturale, industriale, di
storia e cultura d’impresa del lavoro, da tutelare e valorizzare.
La situazione legislativa relativa alle attività di
valorizzazione del patrimonio minerario dismesso, a fini turistici, culturali,
formativi, di ricerca scientifica e produttivi, tuttavia risulta ad oggi
caratterizzata da iniziative regionali mancanti di coordinamento sul territorio
nazionale, con investimenti economici spesso destinati a rimanere improduttivi,
in quanto non inseriti in un progetto economico e culturale di sviluppo
complessivo.