Come ovvio che fosse, la lotta all'epidemia non comporta una riduzione dei rifiuti prodotti: anzi questi sono differenti per tipologia e localizzazione rispetto a quanto i gestori avevano previsto nei piani organizzativi del servizio di raccolta dei RSU, che adesso necessitano di adeguamenti.
Mentre nella gestione dei rifiuti ospedalieri si stanno riscontrando diverse criticità non solo logistiche ma anche amministrative (quali la necessità effettuare le annotazioni sui registri aziendali delle movimentazioni dei rifiuti, le dichiarazioni MUD e PRTR, il pagamento dei diritti dell’Albo Gestori Ambientali), i cittadini che restano nelle proprie abitazioni devono continuare a fare normalmente la raccolta differenziata. Che, anzi, può essere anche un'occasione di educazione ambientale in cui coinvolgere i più piccoli.
Gli unici esentati sono i soggetti risultato positivo al coronavirus: come indicato dall'Istituto superiore di sanità, "in quarantena obbligatoria non va fatta la raccolta differenziata, ma l'immondizia va chiusa con due o tre sacchetti resistenti (uno dentro l'altro) all'interno del contenitore utilizzato per la raccolta indifferenziata, se possibile a pedale, facendo attenzione che gli animali domestici non accedano nel locale in cui sono presenti i sacchetti", mentre "se non si è positivi la raccolta differenziata può continuare come sempre, usando però l'accortezza, se si è raffreddati, di smaltire i fazzoletti di carta nella raccolta indifferenziata", raccomanda l'Iss.
In compenso, le esigenze igieniche e sanitarie stanno rendendo le città mediamente più pulite: le Amministrazioni stanno compiendo massicce opere di pulizia e sanificazione (in merito alle quali tuttavia abbiamo forti preoccupazioni sia ambientali che di efficacia, di cui tratteremo in uno specifico approfondimento) e - anche grazie all'azzeramento del traffico stradale - la raccolta dei rifiuti è più regolare nonostante nei grandi centri urbani come Roma ci sono giunte molte segnalazioni di rovistamento e spargimento rifiuti da parte di nomadi.
A Roma, ad esempio, i Centri di Raccolta Ama riservati ai rifiuti ingombranti, elettrici, elettronici e “particolari” fino al prossimo 3 aprile rimarranno aperti esclusivamente di mattina (dalle 7 alle 12, mentre solo la domenica fino alle 13) e con accessi scaglionati per consentire il mantenimento delle adeguate distanze di sicurezza, mentre resta comunque attivo il servizio di ritiro a domicilio dei materiali ingombranti “Riciclacasa” (anche se esclusivamente al piano stradale). A Civitavecchia la società CSP ha chiuso l'ecocentro comunale ed ha sospeso il servizio di raccolta di materiali ingombranti. A Fiumicino è disposta la chiusura di tutti i cimiteri comunali e dei centri raccolta comunali, nonchè la sospensione di tutte le isole ecologiche itineranti. A Tivoli, l’incontro informativo sulla nuova raccolta dei rifiuti con i bidoni intelligenti a Villa Adriana è stata rinviata a data da destinarsi. Ad Anzio, la società Camassambiente sta operando una massiccia igienizzazione di mezzi e cassonetti. A Velletri il centro di raccolta (isola ecologica) di via Troncavia 4 resta chiuso fino a nuova comunicazione. A Pomezia, Nettuno, Ardea e Guidonia non si segnalano variazioni particolari.
A Rieti, l'Amministrazione ha chiesto al gestore ASM di intensificare la sanificazione dei mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti nonchè degli autobus cittadini.
Anche a Latina l’Azienda per i Beni Comuni di Latina ha già intensificato le attività di pulizia e di sanificazione dei mezzi utilizzati quotidianamente sui diversi servizi e degli spazi adibiti a spogliatoi e docce. A Terracina sono sospese fino al 3 aprile, invece, l’apertura dell’Infopoint di Piazza Mazzini; il conferimento presso le isole ecologiche di Via Morelle a Terracina e Via Pantani da Basso a Borgo Hermada; il servizio delle isole ecologiche itineranti. Mentre è incrementato fino al 3 aprile il servizio di ritiro a domicilio degli ingombranti, fino ad un massimo di 40 ritiri giornalieri. Ad Aprilia il Comune ha deciso di chiudere da questo pomeriggio l’Ecocentro comunale di via Portogallo e l’Ecosportello. Sospesi anche il servizio di raccolta degli sfalci d’erba del sabato in via Bulgaria e quello di raccolta domiciliare degli ingombranti. Garantito, invece, il servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta, che rientra tra i servizi essenziali.
A Viterbo, l'azienda Viterbo Ambiente ha chiuso all'utenza i Centri di Raccolta Comunale di Viterbo – Grotte Santo Stefano – Via Lucca e Montefiascone – Strada Calandrelli snc, come anche sospesa è la distribuzione di sacchi per la raccolta delle frazioni “Imballaggi in plastica/metallo” e “Organico - rifiuto biodegradabile proveniente da mense e cucine” presso i locali della sede di Viterbo Ambiente in Viterbo – Strada Poggino 63 e presso le frazioni (primo venerdì del mese).
A Frosinone, la Saf non ha comunicato variazioni al servizio.
Ma che fine faranno i rifiuti raccolti, dal momento che la perenne emergenza della Regione Lazio è ben lontana da una soluzione? Dopo la chiusura dell'accordo con la Regione Toscana per accogliere 13.500 tonnellate di indifferenziata capitolina, che si aggiungono alle 90.000 tonnellate che complessivamente verranno inviate sempre da Ama nelle Marche e in Abruzzo, attualmente i rifiuti indifferenziati regionali vengono indirizzati ai tre impianti di Viterbo, Pomezia e Castel Forte, ma in teoria potrebbero andare (in deroga) a quelli di Frosinone e Civitavecchia che hanno ottenuto la deroga rispetto alle autorizzazioni originarie. Alcuni di questi però hanno solo la possibilità di effettuare il trattamento meccanico del rifiuto e non quello biologico. Critica resta invece la gestione dell'organico, per la gestione del quale al momento non c'è soluzione.