Il monitoraggio è stato avviato nelle prime ore del 10 agosto e sospeso il 19 agosto. In data 26 agosto il campionatore è stato nuovamente posizionato, su richiesta della ASL, per una nuova misura dei valori di diossina. I risultati delle analisi, riportati nella seguente tabella, mostrano un progressivo ritorno alla normalità:
Valutazioni generali sui risultati di ARPA Lazio:
Diossine: non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. Concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) in ambiente urbano di diossine e furani sono stimati (dati World Health Organization WHO nel documento Guidelines for Europe 2000) pari a circa 0,1 pg/m3 , anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni in aria di 0,3 pg/m3 o superiore sono indicazioni per fonti di emissione localizzate. I valori dei campioni dal 10 agosto al 14-15 agosto sono superiori al valore di riferimento individuato dall’OMS per l’ambiente urbano. I valori dei campioni dal 15-16 al 17-18 agosto sono ancora superiori al valore di riferimento, sebbene di poco. Il valore del campione del 18-19 agosto è vicino al valore di riferimento. Il valore del campione del 26-27 agosto è inferiore al limite.
IPA: il benzo(a)pirene, è l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite pari a 1 ng/m3 come concentrazione media annua. I valori dei primi quattro campioni sono superiori al valore limite annuale previsto dalla normativa. I valori dei campioni dal 14-15 al 18-19 agosto sono inferiori al limite.
PCB: a titolo informativo, si segnalano i valori dei PCB misurati in prossimità dell’incendio alla Eco X di Pomezia nei giorni 05-06 maggio 2017 (394 pg/m3 ) e quelli rilevati durante l’incendio del TMB Salario a Roma nei giorni 11-13 dicembre 2018 (1019, 250, 524, 434, 562 pg/m3 ).
Va precisato che i Vigili del Fuoco di Latina hanno comunicato che “(…) nel pomeriggio del 13/08/2020, nell'arco temporale compreso fra le ore 13.45 e le ore 18.30 circa sono stati effettuati dei lanci d'acqua, mediante l'impiego di un nostro elicottero. Conseguentemente, oltre a quella di abbassare la temperatura dell'incendio, non risulta possibile escludere la concomitante produzione di vapore acqueo oltre all'incremento in sospensione di particelle di materiale combusto.” La presenza sul filtro di elevate quantità di interferenti derivanti da questo specifico intervento dei Vigili del Fuoco ha determinato difficoltà analitiche che non hanno permesso di effettuare una quantificazione completa ed efficace degli inquinanti oggetto di analisi.
L’Agenzia sulla base delle informazioni disponibili e di alcune ipotesi ha realizzato una mappa per evidenziare le aree di probabile massima ricaduta di una generica sostanza inquinante emessa durante l’incendio del 9 agosto 2020 dell’impianto LOAS.
Aree di probabile impatto |
Occorre tuttavia evidenziare che l’esecuzione di un modello di dispersione degli inquinanti in atmosfera (attività ad elevata complessità e che necessita di un significativo impegno di risorse e di informazioni inerenti all’evento) assume significatività e utilità nei casi in cui l’incendio interessi una significativa quantità di materiale ed abbia una durata prolungata nel tempo (in generale maggiore di 24 ore). In tali condizioni (lunga durata temporale e significativa quantità di materiale combusto), infatti la quantità di materiale disperso in atmosfera è tale per cui può essere utile verificare l’eventuale ricaduta al suolo di inquinanti e l’estensione delle aree che hanno avuto probabilità di essere coinvolte.
Il caso in esame, non presenta tutte le caratteristiche sopra richiamate, la simulazione e la mappa, che presentano quindi limiti di significatività, sono state comunque realizzate per fornire elementi a supporto delle attività di approfondimento degli effetti dell’incendio da parte dei vari enti.
Tuttavia si è trattato di una vera e propria bomba ecologica in un territorio martoriato da incuria e malaffare e dalla già compromessa situazione ambientale: i picchi di emissioni di Tetracloro- dibenzo - diossina (Tcdd), associata a idrocarburi policiclici aromatici, hanno di fatto e di gran lunga superato l’incendio doloso della EcoX di Pomezia del 2017.
Ma a noi GRUPPI RICERCA ECOLOGICA non bastano più le indagini giudiziarie postume, anche perchè nessuna sentenza di condanna potrà mai ristorare il territorio, l'ambiente, la salute della gente dai danni causati da questi disastri. Chiediamo quindi una vera prevenzione: ad esempio le azioni previste nel Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC) che di fatto è parte integrante dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, erano idonee? Sono state realizzate e verificate o ci si è limitati a formali adempimenti burocratici? E questo PMC è stato successivamente valutato con l’autorità competente, che avrebbe dovuto acquisire il parere di ARPA (art. 11 c. 3 D. Lgs 59/2005) con lo scopo di chiarire quali sono gli aspetti ambientali che necessitano di monitoraggio e controllo da parte del gestore dell’impianto?
Sono aspetti che a breve verranno trattati in un apposito approfondimento, perchè nel Lazio si ha la percezione di un'inaccettabile accondiscendenza da parte di istituzioni che qualora accertata sarebbe a tutti gli effetti "complicità morale".
CONTINUATE A SEGUIRCI!!!