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lunedì 23 novembre 2015

I Sindaci di Rieti, Cittaducale ed Antrodoco: «Costruiremo il Contratto di Fiume Velino»


«Al via la costruzione del Contratto di Fiume Velino»: è il punto su cui si sono ritrovati i primi cittadini di Rieti, Cittaducale ed Antrodoco, intervenuti sabato 21 novembre al Convegno “Contratto di Fiume Velino. Il Progetto. Le opportunità.”, organizzato a Cittaducale dai Gruppi di Ricerca Ecologica Lazio con il patrocinio gratuito del Comune di Cittaducale, del Corso di Laurea in Scienze della Montagna e della Riserva Lago Lungo e Ripa Sottile, nonché con la collaborazione di A.S.D. Canoa Club Rieti Centro D’Italia, di European Consumers e dell’Associazione culturale Micciani Unita.


Simone Petrangeli, Roberto Ermini e Sandro Grassi hanno individuato nel percorso di negoziazione partecipata avviato dalla delibera di Giunta n. 787 del 18/11/2014, con cui la Regione Lazio ha ufficialmente aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume, una grande opportunità di riqualificazione del territorio del bacino idrografico del Velino, con interventi multisettoriali finalizzati a ridurre l’inquinamento, migliorare la qualità dell’ambiente e rilanciare lo sviluppo sostenibile indispensabile per le comunità locali. 


Pieno successo, dunque, per l’importante appuntamento promosso dai GRE LAZIO al fine di sensibilizzare gli enti istituzionali e i soggetti privati insistenti nel bacino del fiume Velino, e massima soddisfazione da parte degli organizzatori: «il dibattito è stato di elevatissimo livello scientifico – ha sostenuto Marco Tiberti, Responsabile Agromafie dei GRE LAZIO – e pertanto intendo rivolgere il mio più sentito ringraziamento al prof. Giovanni Damiani, all’ing. Paolo Cioppa e al dott. Marco Pezzotta per aver definito le criticità biologiche, idrauliche e geologiche del Velino, punto di partenza per la definizione delle azioni correttive e migliorative da porre in essere con il Contratto di Fiume, ad iniziare dagli sbarramenti delle centrali idroelettriche che non garantiscono il minimo deflusso vitale e da un assurdo utilizzo di pesticidi anche in aree protette». 

 «Il passo successivo sarà un tavolo tecnico operativo – ha invece sostenuto Carlo De Falco, Presidente dei GRE LAZIO – che dovrà portare in tempi rapidi alla formalizzazione di un protocollo d’intesa tra le varie amministrazioni interessate e all’avvio di un processo di partecipazione delle varie realtà insistenti sul territorio».

giovedì 5 novembre 2015

Zanzaricidi e rischi per l'ambiente

L'impatto dei trattamenti anti-zanzara su ambiente e salute viene genericamente sottovalutato, come denunciato dall'ISPRA del Ministero dell'Ambiente: seppure gli zanzaricidi siano a tutti gli effetti dei pesticidi, ogni estate le amministrazioni locali e i singoli privati, tutti rei di non aver adottato e perseguito buone pratiche di lotta alle zanzare (soprattutto quelle tigre), irrorano zone abitate ed aree verdi con sostanze tossiche il cui impiego in agricoltura invece è rigidamente regolamentato e totalmente incompatibile con produzioni biologiche.

I GRE Lazio stanno analizzando il fenomeno e a breve verrà lanciata una campagna con azioni concrete e proposte operative.

Il video seguente è la relazione sul rischio degli zanzaricidi tenuta dal nostro responsabile Agromafie, Marco Tiberti, al convegno "Non solo Free Energy - CulturAmbiente" tenutosi il 31 ottobre 2015 a Roma presso la Città dell'AltraEconomia, evento di cui i GRE Lazio sono stati partner.



mercoledì 4 novembre 2015

#resolutions: 52 buoni propositi per il 2016, ogni giorno su #gre_lazio

Al via da domani la campagna #resolutions, 52 propositi ispirati al buon senso per il nuovo anno, che ogni mattina - tra le 7 e le 9 - accompagneranno i follower di #gre_lazio.

Piccoli spunti quotidiani di riflessione per una maggiore consapevolezza ed un mondo più sostenibile: dall'educazione alimentare al conferimento dei rifiuti, dalla cura per il proprio organismo alle abitudini legata alla mobilità, dagli stati d'animo all'attenzione al mondo che ci circonda ed ha bisogno di noi!

lunedì 2 novembre 2015

Discarica di Magliano Romano: GRE, Comitato e Raggio Verde presentano ricorso al Tar del Lazio

I cittadini, il comitato no discarica di Magliano Romano, Raggio Verde e i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio insorgono contro la discarica di Magliano Romano: parte il ricorso al TAR Con determinazione della Regione Lazio in data 22
.07.2015, la ns. Regione ha deciso di concedere alla Idea 4 s.r.l., gestrice della discarica di inerti di Magliano Romano, la possibilità di ricevere nella propria discarica altri 21 codici CER di rifiuti, la cui natura inerte era già stata posta in dubbio da Arpa Lazio in un precedente procedimento amministrativo.

Tuttavia, incredibilmente, la Regione Lazio, a seguito anche del misterioso venire meno delle precedenti obiezioni dell'ARPA Lazio, ha nell'atto in questione, infine, deciso di accogliere la richiesta della gestrice, ritenendola, per di più, una modifica non sostanziale.

La discarica di Magliano Romano è la discarica nel Lazio che può forse ricevere il maggiore numero di codici CER (addirittura 115) ma miracolosamente tutti inerti !!

L'elemento preoccupante della vicenda è che la definizione della tipologia e l'attestazione della natura inerte del rifiuto è effettuata dal produttore del rifiuto, il quale, per conferire alla discarica di inerti in questione, spende molto meno che a conferire in una discarica di rifiuti speciali pericolosi o meno. Non vogliamo mettere in dubbio a priori l'onestà del produttore dei rifiuti, ma purtroppo i casi di cronaca stanno a dimostrare che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Sull'onestà del produttore dei rifiuti, vigila comunque il gestore della discarica, il quale, semestralmente, effettua una verifica di conformità e conserva il campione verificato per tre mesi.

Una supervisione da parte di un ente pubblico e l'eventuale scoperta di un problema nel conferimento può avvenire dunque solo su quel campione conservato e dunque dopo nove mesi, a danno ambientale già verificatosi.

Eppure il Consiglio europeo raccomanda come possa essere delegato al gestore e al produttore dei rifiuti la delicata fase della campionatura e dell'analisi dei rifiuti, solo a condizione che sia assicurata una supervisione da parte di istituzioni pubbliche o comunque indipendenti.

Si può considerare il sistema congegnato dalla Regione Lazio nell'autorizzazione un sistema efficace al fine di prevenire rischi ambientali? I codici autorizzati sono realmente compatibili con la definizione di rifiuto inerte? 

Lo deciderà il TAR del Lazio, che è stato adito dai cittadini, dal Comitato No discarica di Magliano Romano, dai Gruppi Ricerca Ecologica Lazio e da Raggio Verde.