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martedì 19 dicembre 2017

Tevere, partecipazione civica

In questi giorni sono pervenute all'Associazione Un Ponte sul Tevere nonchè al Consorzio Tiberina, cui aderiscono i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio, molte segnalazioni di degrado sul Tevere a Roma e richieste su quali siano gli Enti cui inviare le stesse.

Come da più parti molte volte sottolineato, le competenze sono piuttosto frastagliate.

Vi è altresì da dire che alcuni temi non sono prettamente “tiberini”: rifiuti abbandonati e piccole discariche, stato delle infrastrutture, abusivismo edilizio, accampamenti di senza fissa dimora, manutenzione dei beni archeologici e culturali in genere (architettonici, artistici, storici, etc), etc, che riguardano in generale – al di là della verifica delle segnalazioni – parti più o meno popolose o importanti della Città.

Perciò, al di là della cura che le singole Istituzioni devono o vogliono effettuare delle aree di diversa estensione attorno al Tevere (il Demanio Regionale ha determinati limiti, l’Ambito Strategico Tevere del Piano Regolatore Generale di Roma ha altri ben più vasti limiti che coinvolgono anche parti abbastanza distanti dal fiume in ottica di integrazione urbanistica, la pianificazione idraulica riguarda tutto il sub-bacino tributario del corso principale comprendendo sia gli affluenti in ambito urbano sia i canali e i fossi di qualunque genere – che fra l’altro nel territorio di Roma Capitale sono soltanto in piccola parte sotto la competenza del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano –, etc etc), non ci si può che riferire:
  • agli Uffici “settoriali” (sui singoli aspetti) delle Amministrazioni competenti,
  • agli Uffici più specificamente preposti ad occuparsi del Tevere a Roma.

 Quanto a questi ultimi, si possono segnalare:
  • l’Ufficio Speciale Tevere di Roma Capitale recentemente costituito (è stato segnalato in un servizio televisivo su RAI 1 che non è noto un numero di telefono, e in effetti dal sito istituzionale non risulta neanche una mail, ma di certo si tratta di questione di breve termine), 
  • stante il ruolo fin qui assunto dall'Assessorato alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale, nell'ambito della Direzione promozione tutela ambientale e benessere degli animali, il Servizio Aree Fluviali,
  • in ambito della Regione Lazio, sicuramente più d’una fra le Direzioni e Agenzie, ma in particolare quelle ad Ambiente e sistemi naturali (il suddetto Ambito Strategico Tevere del P.R.G. riguarda anche Aree Protette), Risorse idriche e difesa del suolo, Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti (all’Area rifiuti e bonifiche di questa Direzione fa capo il Dipendente della Giunta con incarico di Alta Professionalità preposto ai Contratti di Fiume, considerate le priorità dello “strumento”), 
  • l'ATO 2 (in particolare per scarichi e depurazioni),
  • la Capitaneria di Porto di Roma (in base al R.D. 10 agosto 1934 n.1452 l’Amministrazione marittima ha competenze su navigazione e tratti di sponde attinenti, concessioni di specchi d’acqua, occupazione di tratti di sponde ad uso balneare, vigilanza, etc da Castel Giubileo alla Foce), 
  • l’Autorità di Bacino distrettuale dell'Appennino Centrale per gli strumenti generali di pianificazione, 
  • gli Uffici di Polizia per quanto di competenza (Polizia Fluviale, etc), 
  • la Soprintendenza Capitolina e le diverse Soprintendenze Statali, per quanto di competenza (Uffici che si occupano di opere sul Tevere, singoli Responsabili) 
...e molti altri ancora.

Ovviamente l’auspicio è che sempre più siano prese in considerazione organicamente – oltre alle segnalazioni di degrado – le tante proposte nei cassetti da decenni o quelle più recenti (non è di certo esaustiva l’area “Archivio” dell'associazione UN PONTE SUL TEVERE). 

Ed è pure scontato che la “partecipazione civica” va sviluppata per coinvolgere il più possibile circa 3.000.000 di romani, quanto meno per verificarne interesse e opinioni in merito al Tevere.