Importante appuntamento ambientalista calendarizzato per il prossimo giovedì 22 novembre, quando a Palazzo San Macuto verrà presentato l'ultimo saggio di Tullio Berlenghi, che da sempre si occupa di politiche ambientali, di urbanistica e mobilità sostenibile.
L'evento, a cui saranno presenti i Gruppi Ricerca Ecologica, è organizzato dall'onorevole Federica Daga, e vedrà l'intervento finanche del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, nonchè del Capo legislativo del MATTM Amedeo Speranza, oltre al giornalista ambientale di Rai Radio 3 e La Stampa Marco Gisotti.
Il saggio di Berlenghi (spezino di origini ma da anni residente a Labico, in provincia di Roma) ha l’obiettivo di ricostruire la storia del diritto ambientale, partendo dalle primissime organizzazioni sociali fino ai giorni nostri. Il saggio, dallo stile divulgativo, è destinato a chiunque sia interessato ai temi ambientali, anche senza avere una formazione giuridica.
Il testo è diviso in quattro parti che prevedono: un inquadramento complessivo di quella branca del diritto che si occupa della tutela dell’ambiente e degli ecosistemi; un excursus storico che individua, nell’ambito dell’evoluzione dei sistemi giuridici, gli ambiti di intervento che – a vario titolo – possano essere ricondotti, ancorché indirettamente, nell’alveo del diritto ambientale, si passa così dal Codice di Hammurabi alle XII tavole, dal Medioevo allo Statuto Albertino; il fulcro vero e proprio del saggio ovvero la storia del diritto ambientale a partire dalla nascita della Repubblica e dall’approvazione della Carta Costituzionale, tenendo conto dei rilevanti fattori – sociali, culturali, politici ed etici – che hanno determinato i molteplici cambiamenti registrati in materia di diritto ambientale; da ultimo si offre una analisi su come l’esigenza di tutela ambientale abbia condizionato l’evoluzione del diritto internazionale e di quello dell’Unione Europea.
In particolar modo, in questa ultima parte, si sottolinea l’importanza di alcuni storici summit internazionali – come la Conferenza di Stoccolma del 1972 e la Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 – che hanno impresso una significativa accelerazione alla costruzione di un quadro giuridico mondiale di tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, nonché del costante sviluppo del quadro normativo eurounitario.