Pagine

In evidenza

giovedì 25 aprile 2019

Coordinamento di azioni concrete sul Tevere a Roma

Siamo molto lieti di segnalare che nel recente censimento effettuato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela e del Territorio e del Mare, nell’ambito di https://www.minambiente.it/pagina/wp2-gestione-integrata-e-partecipata-dei-bacini-sottobacini-idrografici, il Contratto di Fiume “Tevere a Roma” risulta uno dei tre soli con percorso completo dall’INFORMAZIONE AL PUBBLICO fino al SISTEMA DI MONITORAGGIO E CONTROLLO PERIODICO: ultimo indicato, forse per la grande innovatività e per la folta presenza di Contraenti privati, in https://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/CReIAMO_PA/L6WP2/slideshow_vs19_04_19.pdf.

Il Consorzio Tiberina, cui aderiscono i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio, ne coordina il Segretariato Operativo.

Ma questa è una delle tante attività del Consorzio stesso; il Contratto di Fiume a sua volta è visto come un mezzo e non un fine, uno strumento per uscire dai “tavoli ristretti”, per fare reale partecipazione ed agire (possibilmente bene!). Non è nostra la logica della meta-pianificazione, dei tagli di nastri (anche immateriali), del surrogare compiti istituzionali (non foss’altro che per modestia e senso della misura).

Rappresentiamo una “comunità virtuosa”, sempre pronta a mettersi in gioco e ad innovare, pur nel solco di pratiche consolidate da anni nel rispetto dell’ambiente e del patrimonio storico di Roma; comunità non toccata – fra l’altro – dai recenti sequestri da parte di ASL/NAS in cui sono incorsi alcuni Concessionari sul Tevere a Roma.
Anche per questo essere un punto di riferimento, riceviamo sovente comunicazioni di servizio, come le due allegate in unico file, che non rivestono carattere di riservatezza.
Se possiamo contribuire ad evitare il “rimpallo” di competenze, con piacere lo facciamo.

Per questo, in spirito strettamente operativo, abbiamo promosso la costituzione di distinti atipici Tavoli pubblico-privati per risolvere alcune annose questioni, prima fra tutte quella della regolarità dei galleggianti e degli standard di classificazione, fra l’urbanistica e le regole marittime, con una situazione normativa attualmente contraddittoria che – pur nota agli addetti ai lavori – rischia di portare a conseguenze pesanti per la fruizione del Tevere da parte dei cittadini romani. E’ una priorità su cui vorremmo – fra le tante cose – continuare costruttivamente a lavorare.