I numerosi volontari che hanno partecipato hanno potuto osservare, in questo tratto in cui il fiume Tevere scorre lentamente formando ampie anse e meandri al punto da essere stato soprannominato il “regno dell’acqua”, la ricca presenza d'uccelli di cui pullula l’habitat lacustre.
Oltre agli anatidi come il germano reale, l'alzavola, il fischione e la moretta, nella riserva è possibile osservare lo svasso maggiore, la folaga, il martin pescatore e rapaci come il falco di palude e il falco pescatore.Il canneto, costituito prevalentemente dalla cannuccia e dalla tifa, è talvolta impreziosito dalla gialla fioritura dell'iris di palude mentre, sui terreni argillosi, troviamo la bardana e l'equiseto tra le radici di salici bianchi e rossi. È questo il regno di moltissimi uccelli come il cannareccione, la cannaiola, il porciglione, la gallinella d'acqua e la nutria, mammifero alloctono d'origine americana naturalizzatosi da alcuni decenni in molte zone umide italiane.
L’ultimo tratto di bosco ripariale dell'intero basso corso del Tevere ospita la garzetta, l'airone bianco maggiore e l'airone cenerino.
La riserva è distante poco più di 30 minuti da Roma, ed il mezzo migliore per raggiungerla è l’auto. Da Roma si possono usare alternativamente la Strada Provinciale Tiberina fino al km 28,100, dove si trova la località Meana (frazione di Nazzano), oppure l’autostrada A1 in direzione Firenze, uscita Fiano Romano, seguendo poi le indicazioni per Nazzano e Torrita Tiberina. Da Rieti, invece, bisognerà percorrere la via Salaria in direzione Roma, uscendo sulla Strada Statale 313 in località Passo Corese. In treno, la stazione più vicina è quella di Poggio Mirteto Scalo.