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lunedì 25 settembre 2017

Neve sul Gran Sasso? E noi scaliamo il Cacume con i versi dell'Alighieri!

A causa dell'eccessiva difficoltà metereologica prevista in vetta per il Gran Sasso, già accessibile solo con i ramponi a causa della neve caduta a settembre sul massiccio abruzzese, la prima escursione ecologica dei GRE Lazio in questo aututnno è stata dirottata sui Monti Lepini, in provincia di Frosinone.



Sempre sotto l'organizzazione del personal trainer Luca De Felice, questa è stata la volta del Monte Cacume, famoso per essere stato addirittura stato citato da Dante Aligheri nella Divina Commedia proprio a paragone dell'asprezza della prima salita incontrata nell'Antipurgatorio :

«Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su Bismantova e 'n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli; »
(Dante, Purgatorio, canto IV, vv.25-27)
Alto 1095 metri, il Cacume è molto caratteristico per la sua forma triangolare in vetta e per il suo isolamento, distinguibile già poco dopo l'uscita dall'autostrada.

La scalata ha avuto inizio da quota 406 metri in territorio del comune di Patrica, sempre in provincia di Frosinone, con un percorso in partenza con una pendenza modestamente impegnativa e faticosa, soprattutto per chi si sta avvicinando da poco a questa attività all'aria aperta: stupendi, per i colori dell'autunno, i castagni, i faggi ed i lecci. Peccato che non abbiamo potuto ammirare la bellissima e rara orchidea ”Ophrys lacaitae" che in primavera fiorisce sul Cacume attirando studiosi ed appassionati da tutta Italia: endemica dell’Italia centro-meridionale, il territorio del monte Cacume risulta essere l’estremo limite a Nord dei suo areale.

Successivamente il percorso si è rivelato più morbido, a dispetto del Sommo Poeta, con una salita non troppo impegnativa e molto panoramica. Il tempo è stato dalla nostra parte, offrendoci una bellissima mattinata di sole e schiarendo la vista dei paesaggi intorno alla montagna.

Dopo circa 2 abbiamo raggiunto la vetta, dove si staglia maestosa una croce di 14 metri realizzata in metallo in occasione del diciannovesimo centenario della nascita di Cristo, a ricordo del Giubileo proclamato dal pontefice Leone XIII. Significativa anche l'adiacente chiesetta costruita nel 1903 e tenuta in ottima cura da un'associazione del territorio.

Giunti in vetta, abbiamo fatto una lunga pausa: chi ne ha approfittato per rifocillarsi, chi riposarsi, e chi per catturare qualche scatto fotografico.

Il percorso di ritorno ha ricalcato lo stesso tracciato dell'andata: dopo circa 1 ore e mezza, o poco più, siamo ritornati nella cittadina di Patrica.

Prima di ritornare in auto verso Roma, d'obbligo una sosta nel bar alle porte del paese.

Alla prossima eco-avventura!