Un'altra tragedia sfiorata, in piazza delle Cinque Giornate, dove un maestoso pinus pinae si è abbattuto sulla carreggiata stradale schiacciando un taxi e ferendone il conducente fortunatamente in modo non grave.
Intanto ripercorriamo velocemente gli incidenti di quest'anno:
5 gennaio, via delle Tre Fontane (Eur)
7 gennaio, Villa Pamphili (Monteverde)
13 gennaio, 100 alberi tra Prati e Nomentano
6 marzo, via Angelo Emo (Trionfale)
7 marzo: via dell'Agricoltura (Eur)
7 marzo: Villa Bonelli, Appio e Valle Aurelia
15 aprile, via Tacito (Prati)
21 aprile, via Dalmazia (quartiere Trieste)
26 aprile, lungotevere Flaminio
27 aprile, via Candia
20 maggio, via Cola di Rienzo
23 maggio, via Monte Zebio (Prati)
31 maggio, via Nomentana
14 giugno, Circonvallazione Ostiense
26 giugno, piazza della Libertà (Prati)
27 giugno, via Veneto
28 giugno, via Ennio Quirino Visconti (Prati)
29 giugno, via Trenta Aprile (Trastevere)
30 giugno, via Taranto
Bene, ma cosa è successo al pino caduto ieri mattina? Proviamo ad esaminare nel dettaglio le caratteristiche della pianta, aiutandoci con Google Earth e Google Maps:
l'albero schiantatosi si elevava di quasi 15 metri rispetto al piano stradale, una dimensione sicuramente importante ma certo non tra le più alte presenti in città.
Inoltre la pianta era collocata in un'aiuola abbastanza ampia, seppur nelle immediate prossimità della carreggiata. Anche gli interventi di potatura sembrano essere stati regolarmente effettuati.
Ma osserviamo la pianta da alche angolazioni:
Il pino appare visibilmente inclinato verso la strada, forse di 10° o addirittura 15°: è per questo che era già stato incluso nell'elenco di quelli che Roma Capitale avrebbe dovuto tenere sotto osservazione, come dichiarato dall'Assessora Pinuccia Montanari.
Nostra elaborazione da Google Earth Pro |
Adesso osserviamolo dall'alto: con un raggio di oltre 8 metri, l'area della chioma del pino arrivava a superare i 200 metri quadri.
Foto da Il Messaggero (Caprioli/Ag.Toiati) |
Nonostante la spiccata adattabilità alle condizioni urbane che presenta questa specie tra le più rappresentative del paesaggio italiano, pertanto, interventi assolutamente impropri nonché l'inevitabile "costrizione" ha comportato il verificarsi di cedimenti strutturali.