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mercoledì 6 febbraio 2019

La Cervelletta al primo posto tra i luoghi del cuore FAI nel Lazio

Roma - Il Casale della Cervelletta
Oggi si è chiusa la 9ª edizione de I Luoghi del Cuore, il censimento delle "bellezze" italiane giunto ormai alla sua quindicesima edizione e che quest'anno ha raggiunto il recordo di più di 2 milioni di voti raccolti. I 37.200 luoghi oggetto di segnalazione, che hanno coinvolto addirittura l'80,6% dei comuni italiani, costituisce una preziosa mappatura spontanea di luoghi tanto diversi tra loro quanto amati, fatta di paesaggi e di palazzi storici, di chiese e di fiumi, di castelli e di borghi, di ville e di botteghe storiche, di giardini e di sentieri, che rende “visibile” il sentimento profondo che lega le persone ai territori dove vivono o dove hanno vissuto esperienze importanti della loro vita.

Il luogo più votato in assoluto è l'area naturale di Monte Pisano, in Toscana (114.670 voti), seguito dal Fiume Oreto di Palermo (83.138 voti) e dell'Antico Stabilimento Termale di Porretta Terme in provincia di Bologna (75.740 voti).

Ma ad inorgoglirci è il risultato della classifica regionale del Lazio, in cui il Parco e Casale della Cervelletta è stato il Luogo più votato: 14.065 voti, ed un lusinghiero 27° posto nella classifica generale.

Arroccato su una rupe tufacea a controllo delle antiche vie Collatina e Prenestina e della Valle dell'Aniene, il complesso fortificato della Cervelletta emerge con la sua alta torre medievale circondata da massicci corpi di fabbrica. Da sempre le associazioni del territorio ed i Comitati di Quartiere (a cui da qualche anno si sono formalmente uniti anche i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio) si battono per la riqualificazione di questo luogo ormai praticamente lasciata all'abbandono più totale.


Secondi alcuni studiosi, il toponimo sarebbe la corruzione del termine cervaretto (da cui Cervarettae quindi Cervelletta), derivante dalla presenza nel territorio di riserve di cervi. Altri invece ipotizzano una derivazione dal latino acervus (cumulo) per la presenza delle vicine cave romane (Tor Cervara), dove si creavano imponenti cumuli dagli scarti di lavorazione ed estrazione del tufo. La tenuta della Cervelletta era un vasto fondo medievale di proprietà ecclesiastica, che fu prima del monastero di S. Tommaso in Formis (bolla di Innocenzo III del 1202) con la denominazione di Casale sancti loci, poi della Basilica Lateranense ed in seguito della Basilica di S. Lorenzo fuori le mura.

Nel XVI secolo il fondo venne rilevato dalla famiglia Sforza che lo tenne sino al 1628, quando venne acquistato dal Cardinale Scipione Borghese; a questa famiglia si deve la trasformazione del casale in elegante residenza di campagna e lo sviluppo della sua parte produttiva. Proprio nel corso del XVII secolo, nelle piante del Catasto Alessandrino, la tenuta compare con il nome con cui è oggi nota di Casale della Cervelletta. Nel 1835 il fondo passಠalla famiglia Salviati, che realizzo' la bonifica del territorio colpito dalla malaria.

Il complesso della Cervelletta oggi si presenta come una struttura composita, frutto di stratificazioni secolari ed insieme delle trasformazioni funzionali che ha subito: da sistema fortificato a centro direzionale di una vasta tenuta agricola ed ancora a dimora signorile. La struttura è costituita da un corpo centrale voluto dai Borghese, il cui stemma di famiglia campeggiava sino al 1950 sulla finestra centrale del piano superiore; l'accesso al casale avviene attraverso un elegante portale che immette in un portico, il quale a sua volta conduce agli ambienti residenziali e, attraverso un cortile interno, agli spazi di servizio con le stalle ed i fienili. Nel piano nobile è un salone con camino, sul quale è dipinto lo stemma della famiglia Salviati; degna di nota è anche l'ampia loggia coperta, caratterizzata da due grandi aperture ad arco. La torre medievale (XII sec.), coronata da merlatura guelfa, è di notevole altezza (circa 30 metri) e presenta resti di feritoie e di mensole di sostegno dei ballatoi, ad indicare l'originaria funzione giurisdizionale e di vedetta. Una cappella dedicata all'Assunta sorgeva invece dove oggi si trova la Chiesa di S. Maria Immacolata, eretta nel 1911 su disegno del Marchese Carlo Lepri.

Oggi, dall'altura su cui si erge il complesso, è possibile percepire il suo isolamento e l'assedio progressivo degli edifici e dell'urbanizzazione che minacciano e modificano progressivamente il paesaggio antico, di cui il casale rappresenta uno degli ultimi e precari testimoni: è per questo che da anni vengono rivolti appelli alle Istituzioni affinchè intervengano per non veder perso per sempre questo patrimonio.

Ma vediamo tutti i "Luoghi del Cuore" del Lazio giunti almeno nei primi trecento della classifica generale:

Fonte: FAI - I Luoghi del Cuore
           Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare