I Gruppi Ricerca Ecologica, storica
organizzazione di protezione ambientale attiva dal 1978 e riconosciuta dal
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha lanciato
un appello tramite social direttamente a Federdistribuzione, l’organismo
espressione della Distribuzione Moderna Organizzata composto da cinque
associazioni nazionali che rappresentano un universo articolato di imprese e di
multicanalità differenziate per dimensioni, forme distributive e merceologie
trattate: ADA (Associazione Distributori Associati), ADIS (Associazione
Distribuzione Ingrosso a Self-Service), AIRAI (Associazione Imprese Retailer
Alimentare), ANCIDIS (Associazione Nazionale Commercio Imprenditoriale al
Dettaglio e Imprese Specializzate Non Food), Federdistribuzione Franchising (Associazione
con imprese operanti nel comparto alimentare e non alimentare che operano nel
franchising in qualità di “Franchisor”).
Scopo dell’appello è agire direttamente sulla filiera tramite
un’azione di moral suasion affinché si sposino comportamenti virtuosi tendenti
ad una riduzione degli imballaggi inquinanti: «La riduzione della plastica non può che passare da una minore offerta
sul mercato – affermano i Gruppi Ricerca Ecologica - abbiamo promosso questo appello a Federdistribuzione affinché come
associazione di imprese si faccia promotrice di azioni concrete, dal momento
che una grande quantità dei milioni di tonnellate di plastica disperse ogni
anno nell’ambiente e nel mare è rappresentata dagli imballaggi di prodotti in vendita
nella Grande Distribuzione».
«Pur comprendendo che
la funzione del packaging non è più solo quella di custodire fisicamente i
prodotti dalle impurità e dagli agenti esterni per tutto il tragitto dal luogo
di produzione al luogo di consumo – continuano i GRE, che sin dal 1986 hanno sollecitato
interventi volti a fermare l’invasione immanente della plastica, inviando
decine di migliaia di cartoline contenenti un appello in tal senso all’allora
Presidente della Repubblica Francesco Cossiga - riteniamo che l’industria ed il
commercio non possano più prescindere da una corretta valutazione anche
dell’impatto ambientale delle loro scelte, anche in termini di marketing. Già da
diversi mesi i nostri analisti hanno evidenziato come la GDO inviti eccessivamente
all’acquisto di prodotti non-sostenibili: a febbraio, ad esempio, i volanti
offerte dei due maggiori operatori della grande distribuzione di Milano
proponevano nel settore cura della persona e pulizia della casa ben 54 prodotti
in contenitori e flaconi in plastica, a fronte di una sola proposta eco. L’invito che rivolgiamo a tutti è di
condividere l’appello e pubblicargli per dare il massimo risalto affinché anche
la distribuzione faccia la sua parte in questa battaglia per salvare il Pianeta».
Quattro gli interventi fondamentali che i Gruppi Ricerca
Ecologica chiedono di attuare a Federdistribuzione:
- una decisa svolta nell’offerta di prodotti ecocompatibili già in commercio;
- in assenza di interventi da parte dei maggiori marchi di produttori, un’iniziativa della GDO nell’offrire come privaty label soluzioni in imballaggi a basso impatto ambientale (ricariche, per ogni tipologia di prodotto);
- l’adozione, nei punti vendita, di reparti di prodotti alla spina;
- una sostanziale riduzione degli imballaggi in plastica.
La campagna è nazionale ed è collegata al lancio dell’hashtag
#menoplasticaperilpianeta.
Su Instagram l’appello è stato già sottoscritto dalle seguenti pagine di
associazioni e profili impegnati nella divulgazione di temi ambientali:
@gruppiricercaecologica
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@greenfreewomen
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@curalaterra
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@cittadini_sostenibili
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@laminifactory
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@studentisostenibili
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@vivere_senza_rifiuti
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@plasticaqquataranto
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@greenbassi_
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@the_greatcanyon
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@cleancoastsardinia
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@pensare.green
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@zerowasteapulia
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@retezerowaste
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@filippoorso
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@pianeta_idee_ambiente
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@ripuliamocatania
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@save_the_plnet_
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@earth.it_
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@biobeautifulblog
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@grelazio
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