Rocca Cencia, fuoco e fiamme dal Tmb di AMA |
In una sola serata altri due roghi
di vaste proporzioni hanno avvelenato l’aria del già provato quadrante Est:
prima l’impianto Tmb di Rocca Cencia, poi il campo rom di via di Salone. In
entrambi i casi si sospetta che gli incendi siano stati di origine dolosa.
Il
che avvalora quanto i Gruppi Ricerca Ecologica sostengono da tempo, ovvero che
l’approccio alla gestione dei rifiuti ed alle problematiche ambientali vada immediatamente
cambiato: «i due episodi rappresentano,
infatti, due facce della stessa medaglia – sostengono i Gre Lazio - da un lato quella di un’Amministrazione che
tra continui insuccessi si affanna a tentare di trovare una soluzione alle
decine di tonnellate che ogni giorno i romani producono ma rifugge dall’unica
scelta che possa condurre a qualche successo, ovvero la raccolta differenziata
spinta; dall’altra quella dello smaltimento illegale di rifiuti urbani,
speciali, pericolosi e tossici, accumulati su un’area di almeno 19 ettari,
ovvero 190.000mq, nell’indifferenza più totale delle istituzioni nonostante la
mappatura da noi effettuata ed inviata a tutti i livelli e liberamente consultabile
da chiunque al seguente link: https://bit.ly/2F41J2Z
«Sono infatti 125 i siti di sversamento da noi censiti - affermano i
GRE – tra cui ben 16 discariche abusive,
inclusa quella a ridosso del campo rom di via di Salone: ma perché le
Istituzioni si ostinano a non voler ripristinare le minime condizioni di
salvaguardia della salute e tutela dell’ambiente? Perché si acconsente a far
accumulare illegalmente montagne di rifiuti? Quali interessi ci sono? La
situazione nel quadrante Est di Roma Capitale non è più sostenibile, ed anche i
dati epidemiologici del servizio regionale confermano l’incidenza di patologie
gravi e mortali in misura ben superiore alla media della Regione Lazio: adesso
chiediamo che ARPA monitori attentamente gli inquinanti diffusi nell’aria da
questi due incendi, come fatto nel caso del Tmb Salario o della Eco-X di
Pomezia».
I GRE non fanno sconti anche su
Rocca Cencia: «quell’impianto è sbagliato
e non avrebbe mai dovuto sorgere, rappresentando esclusivamente il sogno
visionario di chi forse aveva interesse esclusivamente a far ‘circolare’ i
rifiuti in giro per l’Italia a peso d’oro pagato dai romani e
dall’Amministrazione Capitolina. Da anni siamo vicini ai comitati di quartiere
che denunciano le irregolarità, le emissioni, i misteri di uno stabilimento che
tra l’altro è più impenetrabile di una caserma nonostante sia funzionale ad un
servizio pubblico così sensibile come la gestione dei rifiuti solidi urbani. Ed
adesso siamo vivamente preoccupati perché uno stop di Rocca Cencia potrebbe o
far ripiombare la città del caos delle mancate raccolte o riportare sulla scena
soluzioni che speravamo fossero state abbandonate da tempo, ovvero il
conferimento in discarica».