La campagna di Magliano R. in fiamme |
Oggi pomeriggio l'ennesimo vasto incendio sprigionatosi probabilmente per una cicca di sigarette che ha avuto gioco facile tra le stoppie a causa della siccità che ormai stringe in una morsa infuocata l'Italia centromeridionale e del forte forte vento, ha parzialmente danneggiato una vasta area in territorio di Magliano Romano dove i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio stanno per avviare un importantissimo progetto - pilota per la biodiversità e la conservazione in campo del germoplasma.
La campagna di Magliano R. in fiamme |
Allertati da alcuni residenti, i volontari dei GRE hanno iniziato a convergere verso Magliano dai comuni limitrofi, trovando per fortuna i Vigili del Fuoco - prontamente allertati dall'Amministrazione comunale di Magliano Romano, i guardiaparco del vicino Parco di Veio e i Gruppi di Protezione Civile di Sacrofano nonché di Calcata già intenti alle operazioni di contenimento delle fiamme attraverso la realizzazione di corridoi di spegnimento: a loro vanno tutti i nostri ringraziamenti.
I volontari GRE si sono invece concentrati nel mettere in sicurezza, per quanto possibile, le strutture lignee. Un grido di gioia si è però levato all'arrivo dei Canadair che hanno scaricato sui roghi ingenti quantità d'acqua.
Sebbene in tarda serata alcuni focolai si sono rinvigoriti, si può ragionevolmente ritenere che la tempestività dell'intervento ha consentito di proteggere sia le strutture di maggiore interesse naturalistico, sia l'abitato di Magliano Romano. Purtroppo non altrettanto possono dire diversi agricoltori, i cui campi sono stati letteralmente ridotti in cenere.
Scene purtroppo di ordinario disastro, in questi giorni.
Ma come mai tanti incendi, si chiede la popolazione?
Premesso che in Italia l'autocombustione delle stoppie è tecnicamente impossibile perché non si raggiungono mai temperature tali da far innescare automaticamente un incendio (ad eccezione del raro fenomeno dei fulmini estivi, e purché però questi si abbattano su vegetazione particolarmente infiammabile, come le pinete), sul banco degli imputati non possono che finire le attività umane.
Non solo piromani, tuttavia, ma anche errori umani, come quello del contadino che si lascia sfuggire un fuoco mentre brucia le stoppie credendo di purificare il terreno con il fuoco ed invece lo impoverisce soltanto (pratica, lo ricordiamo, vietata severamente dal Codice dell'Ambiente), o episodi accidentali, come una cicca di sigaretta incautamente e distrattamente lanciata dal finestrino dell'auto in corsa.
O i bracconieri che danno fuoco alla macchia per far uscire i cinghiali, i daini, le volpi. O il pastore, che incendia la vegetazione per garantire l’erbetta fresca agli armenti appena ricrescerà. Gli speculatori, che siano edilizi (sperando in un cambio di destinazione d'uso dei suoli) o economici (il business dell'antincendio o del rimboscamento).
Volontari GRE Lazio all'opera per creare corridoi antincendio |
Quanti nemici, l'ambiente! Ben 72 gli incendi sprigionatisi solo oggi su tutto il territorio regionale, come afferma in una nota la Protezione civile della Regione Lazio, segnalando che sono stati 36 gli interventi a Roma e provincia, 22 a Latina, 7 a Frosinone, 4 a Rieti e 3 a Viterbo. E poi ci sono i volontari, come quelli dei Gruppi Ricerca Ecologica Lazio, che a centinaia scendono in campo tentando di proteggere il territorio.
A tutti voi, va il nostro GRAZIE!