E’ da quasi sei mesi che l’ormai ex Corpo Forestale dello Stato, è stato assorbito dall’Arma dei Carabinieri per volontà del Governo Renzi. Un provvedimento rientrante nell'ambito di una più vasta operazione di razionalizzazione delle cinque forze dell’ordine, ma che ha avuto il suo effetto maggiore proprio nella militarizzazione degli oltre 7.000 forestali, un personale altamente specializzato nella tutela dell’ambiente e nella prevenzione e repressione dei reati ambientali. La decisione di metter fine a quasi 200 anni di gloriosa storia è stata fortemente osteggiata da molteplici parti, ma ormai il dato è tratto, con tutte le conseguenze negative che ha comportato.
Sabato 8 luglio, a partire dalle ore 17 presso il Palazzo della Comunità in pizza del Popolo di Cittaducale, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale ed alla presenza del neoeletto sindaco Leonardo Ranalli, verrà fatto il punto della situazione con Vincenzo Stabile, salernitano classe 1949, che del Corpo Forestale dello Stato è stato comandante regionale della Campania fino al 2014, ed adesso è componente dell’esecutivo nazionale dei Gruppi Ricerca Ecologica.
Il generale Stabile ha raccolto la sua esperienza al servizio dello Stato in un romanzo – denuncia dal titolo emblematico, “La Forestale tradita”, in cui racconta la propria storia attraverso le varie importanti operazioni del Corpo e, soprattutto, di alcuni personaggi interessanti che si sono interfacciati con essa, ponendo anche drammatici interrogativi come quello costituito dal sempre più grave pericolo del dissesto idrogeologico, che con le acclarate modifiche climatiche, imporrebbe uno straordinario sforzo di prevenzione in montagna, ed invece si è deciso di chiudere il Corpo Forestale. «Sono entusiasta di tornare proprio a Cittaducale per presentare il mio volume – ha affermato Stabile – perché qui aveva sede la scuola degli allievi del Corpo Forestale dello Stato, che erano un tutt'uno con la comunità civitese».
«La Forestale era all'apice della sua popolarità – ha affermato Marco Tiberti, Responsabile Agromafie per i G.R.E. – ed anche per questo la scelta politica operata denota al tempo stesso incompetenza e delinquenza: delegare di fatto la prevenzione di tutti i reati verso l’ambiente (dalle agromafie alle frodi alimentari, dall'abusivismo edilizio a quello industriale, dalla tutela della montagna a quella dei corpi idrici agli animali) alle Autorità di Bacino, alle Comunità Montane, agli Enti Parco, alle Province, e ad altri enti con consiglieri e presidenti di nomina partitica, nella logica dell’occupazione di ogni incarico pubblico, è infatti molto più conveniente e funzionale alla classe politica che non alla salvaguardia degli ecosistemi ed alla tutela della salute della gente. Il vuoto lasciato lo tastiamo ormai quotidianamente, come facilmente dimostrabile dall'emergenza roghi che sta stringendo in una morsa infuocata tutta la Penisola, distruggendo migliaia di ettari di macchia mediterranea e di boschi nell'impotenza e, purtroppo, anche nell'impreparazione di chi non è addestrato per compiti così specializzati. Registriamo inoltre delle difficoltà nell'integrazione delle funzioni e delle attività nell'Arma dei Carabinieri, con pesanti difficoltà operative ogni qualvolta è necessario un intervento tempestivo sul territorio».
La presentazione del libro sarà poi accompagnata da una tavola rotonda moderata da Carlo De Falco, che dei Gruppi Ricerca Ecologica è responsabile per il Lazio, e d a cui oltre gli stessi Enzo Stabile e Marco Tiberti prenderanno parte due consulenti dei GRE, entrambi ricercatori dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare: Pietro Massimiliano Bianco (che terrà una relazione dal titolo “Contaminazioni ambientali in Italia”) e Carlo Jacomini (che terrà una relazione dal titolo "Attività ISPRA/SNPA a tutela del territorio. Integrazione tra le Forze Armate e il Sistema per la Protezione Ambientale").