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- L’emissione del DPCM atto a sbloccare la manutenzione degli elicotteri e degli altri mezzi CFS e la possibilità di impiego degli elicotteristi forestali.
- Il monitoraggio delle aree percorse dal fuoco con attenta sorveglianza sulle attività su esse comunque proibite quali pascolo e caccia e comunque blocco della caccia nella prossima stagione venatoria atteso la moria e lo stress subito dalla fauna selvatica.
- L’applicazione di tutte le sanzioni previste per l’omissione degli interventi previsti dalle normative selvicolturali sulle aree boscate percorse dal fuoco quali succisione e tramarratura delle latifoglie bruciate per permettere il loro ripristino vegetativo, asportazione dei tronchi di conifere bruciati la cui presenza sui terreni acclivi diviene un percolo perle possibilità di frane. Pulizia dei valloni e degli impluvi. Tali interventi, necessari a prevenire quello che purtroppo sarà prevedibile con le prossime piogge: frane e dissesti idrogeologici dovrebbe essere effettuato a cura dei privati e, nelle aree demaniali dagli Enti delegati, Regione, Province, Comuni; dovrebbe essere prassi normale in un Paese normale, ma purtroppo spesso non avviene così per cui vista l’eccezionalità della situazione è necessaria una sorveglianza eccezionale.
- La creazione, all’interno del Ministero delle Politiche Agricole di un’Agenzia di Sviluppo Forestale (così come richiesto dal Movimento per la Rinascita Forestale) cosa che sarebbe molto utile per seguire ed unificare gli sforzi degli Enti Locali per la ricostituzione delle Foreste, magari con criteri naturalistici, e per fronteggiare il rischio idrogeologico.
La tutela e il coordinamento delle politiche forestali nazionali e regionali anche in riferimento al dissesto idrogeologico e alla mitigazione dei cambiamenti climatici, coordinamento politiche di valorizzazione della biodiversità negli ecosistemi forestali, tutela dei patrimoni genetici, delle sementi di interesse forestali e degli alberi monumentali; questa e tante altre cose di grande importanza ambientale che vanno dal commercio delle specie in via di estinzione alla valorizzazione dei prodotti del sottobosco, possono essere competentemente seguite da una specifica Direzione Generale.
Questa direzione potrà essere valida solo se diviene un centro propulsore oltre che una guida programmatica per la rinascita forestale. In tal senso i GRE intendono stimolare con le proprie iniziative tutti i successivi passaggi che possano riuscire a coprire efficacemente il vuoto che si è creato nella tutela dell'ambiente e nel governo e valorizzazione del territorio forestale e montano.
Il Presidente nazionale
dei Gruppi Ricerca Ecologica
Prof. Umberto Balistreri
dei Gruppi Ricerca Ecologica
Dott. Vincenzo Stabile