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giovedì 13 febbraio 2020

Incendio Gemafar Colleferro: i primi dati ARPA sull'inquinamento

In relazione all’incendio che si è verificato sabato 1 febbraio 2020 e che ha coinvolto l’azienda Gemafar di Colleferro, l’ARPA Lazio ha installato a breve distanza dall’area interessata un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine.

Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle analisi:


Per quanto riguarda le diossine, non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. Concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) in ambiente urbano di diossine e furani sono stimati (dati World Health Organization WHO nel documento Guidelines for Europe 2000) pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni in aria di 0,3 pg/m3 o superiore sono indicazioni per fonti di emissione localizzate.

A causo di un guasto allo strumento, il valore delle diossine relativamente al campione non è ancora disponibile.

Tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili, il benzo(a)pirene è l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite, pari a 1 ng/m3 come concentrazione media annua. Il valore del campione è superiore al valore limite annuale previsto dalla normativa.

Per quanto riguarda i PCB, a titolo informativo e di confronto, si segnalano i valori dei PCB misurati in prossimità dell’incendio Eco X (Via Pontina Vecchia, Pomezia) nei giorni 05-06 maggio 2017 pari a 394 pg/m3 e quelli rilevati presso l’impianto durante l’incendio del TMB (via Salaria, Roma) nei giorni 11-13 dicembre 2018 (1019, 250, 524, 434, 562 pg/m3).