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mercoledì 16 gennaio 2019

Siti minerari dismessi, in arrivo la legge


Nell’ottobre 2015 in EXPO è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra ISPRA, MISE, REGIONE LOMBARDIA con il patrocinio di AIPAI e i maggiori Parchi e Musei minerari italiani, che ha sancito la creazione di una “Rete Nazionale dei Parchi e Musei Minerari Italiani - (ReMi)”, promossa da ISPRA e finalizzata ad avviare proposte di rafforzamento dell'impianto normativo a sostegno del settore ed a creare un forum nazionale. Oggi, mercoledì 16 gennaio 2019, presso la Sala Stampa – Montecitorio in via della Missione 4, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge n. 1274 "Tutela e Valorizzazione dei siti minerari dismessi e del loro patrimonio storico, archeologico, paesaggistico, ambientale".

La proposta di legge AC1274, presentata il 16 ottobre 2018, è ad iniziativa dell’On. Chiara Braga VIII Commissione (ambiente, territorio e lavori pubblici) e Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, presente all’evento. Alla conferenza parteciperà il coordinatore nazionale della Rete ReMI-ISPRA, Agata Patanè del Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA.

Gli altri firmatari dell’iniziativa, tutti del Partito Democratico, sono: Susanna Cenni; Gian Mario Fragomeli; Francesca La Marca; Emanuele Fiano; Gavino Manca; Mario Morgoni; Alessia Rotta; Lucia Ciampi; Enrico Borghi; Marco Di Maio; Debora Serracchiani.

Scopo principale della proposta AC1274 è individuare un reale percorso di recupero dei più importanti e pregevoli siti minerari post industriali esistenti nel territorio nazionale con l’obiettivo di censire il patrimonio attraverso la redazione di un apposito albo: con la cessazione della fiorente attività mineraria, nella seconda metà del ‘900, infatti, sul territorio nazionale è rimasto un consistente patrimonio minerario da conservare, riconvertire e riqualificare. Un patrimonio di notevole valore che riveste un interesse storico, paesaggistico, ambientale, naturale, architettonico, di storia del lavoro, scientifico, tecnologico e culturale: secondo un censimento di ISPRA, risultano 2990 siti minerari dismessi.

Ma la proposta vuole anche stabilire un ordine di interventi strutturali per il recupero e la trasformazione in aree fruibili dei siti recuperabili, stipulando, laddove possibile, apposite convenzioni con gli enti proprietari. Ed infine promuovere, a livello nazionale, percorsi integrati per favorire lo sviluppo di questa nuova forma di turismo.

Parte dei siti minerari dismessi, infatti, sono stati riqualificati, rivalorizzati e riconvertiti ed è emerso un quadro vario tra cui parchi minerari, musei ed ecomusei minerari, musei della scienza e della tecnica, itinerari tematici, nonché siti dove sono state introdotte attività “non tipicamente museali” quali quelle ricreative, di artigianato, industriali, etc.

Il patrimonio minerario italiano è riconosciuto “bene culturale di interesse storico ed etnoantropologico” già nel 1939 (Legge 1089/39 “Tutela delle cose di interesse artistico e storico”), ed oggi nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto legislativo 42/2004) al capo I art. 10, rappresenta un perfetto esempio di patrimonio naturale ma al tempo stesso storico-artistico, paesaggistico, archeologico, culturale, industriale, di storia e cultura d’impresa del lavoro, da tutelare e valorizzare.

La situazione legislativa relativa alle attività di valorizzazione del patrimonio minerario dismesso, a fini turistici, culturali, formativi, di ricerca scientifica e produttivi, tuttavia risulta ad oggi caratterizzata da iniziative regionali mancanti di coordinamento sul territorio nazionale, con investimenti economici spesso destinati a rimanere improduttivi, in quanto non inseriti in un progetto economico e culturale di sviluppo complessivo.