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martedì 16 luglio 2019

Incendio di via del Cappellaccio a Roma: i primi dati ARPA Lazio

In relazione all’incendio che si è verificato l’11 luglio a via del Cappellaccio e che ha coinvolto alcuni capannoni industriali, l’ARPA Lazio ha installato a breve distanza dall’area interessata un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine.

Lunedì 15 luglio il personale tecnico dell’ARPA Lazio ha rimosso il campionatore e ha raccolto i campioni che sono stati inviati al laboratorio per le necessarie analisi.
Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle analisi.



Per quanto riguarda le diossine non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. Concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) in ambiente urbano di diossine e furani sono stimati (dati World Health Organization WHO nel documento Guidelines for Europe 2000) pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni in aria di 0,3 pg/m3 o superiore sono indicazioni per fonti di emissione localizzate.

Il valore del primo campione (12 luglio) è superiore al valore di riferimento individuato dall’OMS per l’ambiente urbano.

Tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili il benzo(a)pirene, è l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite pari a 1 ng/m3 come concentrazione media annua. Il valore del primo campione è inferiore al valore limite annuale previsto dalla normativa.

Per quanto riguarda i PCB, a titolo informativo, si segnalano i valori dei PCB misurati in prossimità dell’incendio Eco X (Via Pontina Vecchia, Pomezia) nei giorni 05-06 maggio 2017 pari a 394 pg/m3 e quelli rilevati presso l’impianto durante l’incendio del TMB (via Salaria, Roma) nei giorni 11-13 dicembre 2018 (1019, 250, 524, 434, 562 pg/m3).


Aggiornamento al 17 luglio 2019