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venerdì 29 novembre 2019

Caos rifiuti: la Regione mette tutti contro tutti!


Comuni contro Regione. Commissioni e consiglio regionale contro la Giunta. Cittadini contro istituzioni. Impianti che vanno a fuoco nemmeno fossero autobus dell’Atac e progetti di nuovi siti in aree assurde. È questo il quadro desolante della fallimentare gestione del ciclo rifiuti nel Lazio. Dal 2013, anno in cui finalmente fu messo uno stop ai 240 ettari della discarica di Malagrotta, è emergenza continua. Ed il nuovo piano rifiuti atteso dal 2012 e proposto da Zingaretti ad agosto 2018 sembra essersi arenato. Nel frattempo i privati si sfregano le mani per il business generato dal caos e decine di comunità locali sulle barricate per evitare che in zone salubri vengano realizzati nuovi impianti al servizio del grande male del Lazio, ovvero Roma: eggià, perché il vero problema sono le quasi 1.700.000 tonnellate di rifiuti prodotti annualmente nella Capitale e che in passato venivano fatte “nascondere sotto il tappeto” da Cerroni. Il piano del Campidoglio di recupero dei materiali post-consumo è sostanzialmente fallito, con una raccolta differenziata che non arriva nemmeno al 45%, e quindi ogni giorno bisogna trovare posto ad oltre 2.560 tonnellate di rifiuti prodotti. E, seppur parrebbe che i primi mesi del 2020 saranno quelli buoni per la calendarizzazione del nuovo piano regionale di gestione rifiuti, i nuovi fronti aperti (che si sommano a quelli storici come Rocca Cencia, Malagrotta, Colleferro, o Civitavecchia) sono innumerevoli:

  • Roma, Via Prenestina 1280 – l’Agricola Salone Spa vorrebbe realizzare un impianto a biomasse, nonostante la vicinanza all’Istituto Emilio Sereni e agli abitati di Colle Monfortani e Colle Prenestino: il sito, inoltre, è urbanisticamente ed ambientalmente incompatibile. Il Municipio VI di Roma Capitale e le associazioni (tra cui i Gre Lazio) si sono espressi in maniera nettamente contraria e così anche la Commissione regionale Ambiente. Si attende la decisione dell’Ufficio competente circa l’ammissibilità o meno del progetto
  • Tarquinia (Viterbo) – la multiutility bresciana A2A ha presentato un progetto di realizzazione di un inceneritore, nonostante l’incompatibilità urbanistica del sito, che ricade anche in zona IBA. Le Amministrazioni comunali interessate (Tarquinia, Civitavecchia, Allumiere, Tolfa) e le associazioni (tra cui i Gre Lazio) si sono espresse in maniera nettamente contraria e così anche il Consiglio regionale del Lazio, nonostante l’Ufficio competente abbia ammesso il progetto ed avviato la Conferenza dei Servizi.
  • Roma Capitale, Cesano Osteria Nuova – qui la Eco Demolizioni Srl vorrebbe realizzare un impianto di gestione di rifiuti urbani e speciali non pericolosi. Contrari i Comuni braccianesi, il Municipio, i comitati, le associazioni (tra cui i Gre Lazio)
  • Roma Capitale, Casal Selce – qua AMA dovrebbe realizzare un mega impianto di compostaggio di qualità. Nonostante l’opposizione dei comitati locali, la Conferenza dei Servizi ha dato il proprio via libera
  • Roma Capitale, Pian dell’Olmo – la società Torre di Procoio Srl (riconducibile alla famiglia abruzzese Maio, imprenditori nel mondo dei rifiuti) vorrebbe realizzarvi una discarica in una cava nella località Pian dell’Olmo, sulla via Tiberina, formalmente nel comune di Roma ma a un tiro di schioppo dal comune di Riano. I più netti contro il progetto sono stati i sindaci di Riano, Castelnuovo di Porto, Monterotondo, Formello e Sacrofano (comuni limitrofi all’area interessata dell’eventuale discarica), insieme alle associazioni (tra cui i Gre Lazio)
  • Magliano Sabina (Rieti) – la Regione parrebbe intenzionata a realizzarvi una discarica per accogliere 2200 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati provenienti da Roma e che la Capitale non potrà più smaltire dopo la chiusura dell’impianto di Colleferro
  • Magliano Romano (Roma) – il braccio di ferro tra Regione da una parte e Comune, comitati, Raggio Verde e Gre Lazio dall’altra dura da anni. Ora però anche la Commissione Ambiente della Regione ha detto di no all’ampliamento di una discarica di inerti a ridosso dal Parco di Veio.
  • Roma Capitale, Divino Amore – a soli 3 km e poco meno dalla Falcognana, i cittadini sono in allarme rosso per l'ipotesi circolata in Campidoglio di “punire” il territorio andando ad individuare nell'Agro Romano la discarica di Roma