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sabato 30 settembre 2017

Fipronil nelle uova: lo studio dei GRE ed EC

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L’Europa è in allarme per l’emergenza Fipronil: ma questo è solo l’ultimo caso di contaminazione delle filiere intensiva delle uova.

Anche in seguito alle segnalazione dei Gruppi Ricerca Ecologica e di European Consumers, l’ipotesi che il Fipronil possa essere entrato nella catena alimentare anche in altri modi, tra cui il mais da concia utilizzato come mangime, la fecola o altri derivati delle patate, ha portato il Ministero della Salute a diramare l’invito ad analizzare anche i mangimi.

Con questo lavoro scientifico a cura di Pasquale Alessi, Valter Bellucci, Max Bianco, Carlo De Falco e Marco Tiberti, i GRE ed EC vogliono fornire agli interessati gli strumenti conoscitivi necessari per comprendere cosa sia il Fipronil, perchè viene usato nonostante sia illegale, come è composta la filiera avicola e che dimensioni ha in Europa e in Italia.

Buona lettura!



lunedì 25 settembre 2017

Neve sul Gran Sasso? E noi scaliamo il Cacume con i versi dell'Alighieri!

A causa dell'eccessiva difficoltà metereologica prevista in vetta per il Gran Sasso, già accessibile solo con i ramponi a causa della neve caduta a settembre sul massiccio abruzzese, la prima escursione ecologica dei GRE Lazio in questo aututnno è stata dirottata sui Monti Lepini, in provincia di Frosinone.



Sempre sotto l'organizzazione del personal trainer Luca De Felice, questa è stata la volta del Monte Cacume, famoso per essere stato addirittura stato citato da Dante Aligheri nella Divina Commedia proprio a paragone dell'asprezza della prima salita incontrata nell'Antipurgatorio :

«Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su Bismantova e 'n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli; »
(Dante, Purgatorio, canto IV, vv.25-27)
Alto 1095 metri, il Cacume è molto caratteristico per la sua forma triangolare in vetta e per il suo isolamento, distinguibile già poco dopo l'uscita dall'autostrada.

La scalata ha avuto inizio da quota 406 metri in territorio del comune di Patrica, sempre in provincia di Frosinone, con un percorso in partenza con una pendenza modestamente impegnativa e faticosa, soprattutto per chi si sta avvicinando da poco a questa attività all'aria aperta: stupendi, per i colori dell'autunno, i castagni, i faggi ed i lecci. Peccato che non abbiamo potuto ammirare la bellissima e rara orchidea ”Ophrys lacaitae" che in primavera fiorisce sul Cacume attirando studiosi ed appassionati da tutta Italia: endemica dell’Italia centro-meridionale, il territorio del monte Cacume risulta essere l’estremo limite a Nord dei suo areale.

Successivamente il percorso si è rivelato più morbido, a dispetto del Sommo Poeta, con una salita non troppo impegnativa e molto panoramica. Il tempo è stato dalla nostra parte, offrendoci una bellissima mattinata di sole e schiarendo la vista dei paesaggi intorno alla montagna.

Dopo circa 2 abbiamo raggiunto la vetta, dove si staglia maestosa una croce di 14 metri realizzata in metallo in occasione del diciannovesimo centenario della nascita di Cristo, a ricordo del Giubileo proclamato dal pontefice Leone XIII. Significativa anche l'adiacente chiesetta costruita nel 1903 e tenuta in ottima cura da un'associazione del territorio.

Giunti in vetta, abbiamo fatto una lunga pausa: chi ne ha approfittato per rifocillarsi, chi riposarsi, e chi per catturare qualche scatto fotografico.

Il percorso di ritorno ha ricalcato lo stesso tracciato dell'andata: dopo circa 1 ore e mezza, o poco più, siamo ritornati nella cittadina di Patrica.

Prima di ritornare in auto verso Roma, d'obbligo una sosta nel bar alle porte del paese.

Alla prossima eco-avventura!

lunedì 18 settembre 2017

La psicosi-Chikunguya rimette in moto le irrorazioni di pesticidi a Roma

In attesa di capire come sia arrivata ad Anzio la chikunguya, la psicosi scatenata dalla disinformazione mediatica è l'occasione che numerose ditte di disinfestazione aspettavano per tornare alla carica dei condomini e cercare di recuperare almeno parzialmente la riduzione del business della lotta adulticida dovuta all'ordinanza sindacale 62/2017, che - seppur lacunosa e a nostro avviso non soddisfacente - ha comunque segnato un'inversione di rotta rispetto al passato.

A tal proposito ci preme ricordare che l’ordinanza n.153/2017 , adottata per contrastare l’emergenza sanitaria dovuta ai casi sospetti e accertati di Chikungunya trasmessi dalla zanzara tigre, non prevede in alcun modo che i singoli Condomini possano e debbano provvedere autonomamente a disinfestazioni adulticide. Anzi, la straordinarietà dell’epidemia ha indotto l’Amministrazione di Roma Capitale a individuare specifiche Ditte autorizzate ad effettuare i trattamenti mirati (quindi non a tappeto), anche su aree private, senza alcun onere né costo a carico dei condomini, i quali eventualmente hanno esclusivamente l’obbligo di consentire l’accesso a tali soggetti incaricati da Roma Capitale. Ciò per garantire sia l’idoneità delle misure da adottare sia dei prodotti impiegati, i quali possono essere solo quelli previsti dall'ordinanza 62/2017, che disciplina le modalità di lotta alla zanzara tigre sul territorio di Roma Capitale e tuttora in vigore.

In base all'ordinanza 62/2017, “sull'intero  territorio Comunale non è consentito l'utilizzo di prodotti che presentano nella composizione coformulanti  classificati con le seguenti frasi di rischio: da R20 a R28, da R36 a R38, da R40 a R43, R48, da R60 a R64,  R68, di cui al D.lgs n.65/2003 e successive modificazioni ed integrazioni, nonché classificati come pericolosi  ai sensi del CLP, Regolamento della Comunità Europea n.1272/2008”.

E' bene ricordare che, secondo Roma Capitale, "i trattamenti contro le zanzare adulte sono sconsigliati poiché comportano maggior rischio di tossicità, elevato impatto ambientale, temporaneità dei risultati e maggiori costi di gestione, pertanto non devono mai essere utilizzati a scopo preventivo né a calendario”. Inoltre è possibile “effettuare i trattamenti contro le zanzare adulte nelle aree verdi di pertinenza, solo in presenza di manifeste condizioni d'infestazione e comunque solo dopo aver effettuato idonei trattamenti preventivi, utilizzando prodotti specificatamente autorizzati (...). E' vietato l'impiego in aree esterne di attrezzature (atomizzatori e nebulizzatori) che possano generare una deriva aerea dei prodotti utilizzati”.

In altro punto dell’ordinanza è indicato che “i soggetti privati potranno procedere al trattamento contro le zanzare adulte nelle aree verdi di pertinenza, solo in presenza di manifeste condizioni d'infestazione con elevato disagio e comunque solo dopo aver effettuato idonei trattamenti preventivi e dovranno comunicarlo, alla Direzione Promozione Tutela Ambientale e Benessere degli Animali del Dipartimento Tutela Ambientale (e-mail: ...) attraverso la compilazione di un apposito modulo - Allegato B), scaricabile dal sito web www.comune.roma.it\ambiente con preavviso minimo di 7 giorni lavorativi prima dell'inizio del trattamento adulticida, allegando la scheda tecnica del prodotto utilizzato e successivamente copia della fattura dell'intervento effettuato”.

Qualora, pertanto, in un condominio romano dovessero registrarsi manifeste condizioni di infestazione con elevato disagio, e semprechè sia stata effettuata un'idonea lotta larvicida, il possibile iter da seguire è esclusivamente quello previsto dall'ordinanza 62/2017: interventi non comunicati per tempo al Dipartimento Tutela Ambientale, ovvero non in presenza manifeste condizioni di infestazione con elevato disagio (che ovviamente non possono essere rimesse alla sensazione dei residenti ma vanno scientificamente accertate secondo idonee modalità scientifiche), ovvero ricorrendo  a prodotti pericolosi non ammessi o diffusi tramite atomizzatori o nebulizzatori, oltre che violazione amministrativa possono anche configurarsi come reato.

Con l'occasione, vogliamo chiarire alcuni punti:
  • la zanzara tigre può trasmettere il virus della chikunguya solo se punge persone infette e successivamente punge altre persone sane, ma comunque non oltre 4/8 ore dalla precedente puntura della persona malata: dopo tale tempo, il sangue viene "digerito" dalla zanzara e pertanto la sua puntura non è più infettiva.
  • Da ciò si deduce che le zanzare tigre infette non vengono da altri Paesi: una delle ipotesi è che si sono infettate pungendo persone malate già presenti in Italia. Sono comunque in corso accertamenti e campionamenti in tal senso.
  • Il focolaio di chikunguya non ha il suo epicentro a Roma, bensì ad Anzio: secondo il bollettino serale del Servizio regionale di sorveglianza malattie infettive laziale del 16 settembre, su 64 contagiati, la stragrande maggioranza (54), risiedono o hanno soggiornato ad Anzio; sette casi sono stati registrati a Roma, tre a Latina. Ed anche il contagiato residente in provincia di Ancona ha soggiornato ad Anzio.
  • Secondo l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, la Chikungunya NON è una malattia grave ma è una sindrome simil-influenzale che nella stragrande maggioranza dei casi ha un andamento clinico favorevole in pochi giorni. Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifesta con una sintomatologia che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (dolori alle articolazioni) tali da limitare i movimenti. È comune una eruzione cutanea (del tipo esantema maculo-papulare o petecchiale) che può essere pruriginosa. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in una decina di giorni, ma in una piccola quota di pazienti i dolori articolari possono persistere anche per mesi.  Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base. Può avere un decorso asintomatico nel 15-20% dei casi. Il ricovero è necessario solo in pochi casi.
  • Non esiste terapia specifica, né vaccino. L'INMI sconsiglia aspirina (assolutamente da non somministrare a minori di 12 anni in quanto potrebbe scatenare la pericolosa sindrome di Reye), farmaci antiinfiammatori e cortisone in fase acuta, consigliando invece un moderato uso di antipiretici (paracetamolo). Per chi volesse ricorrere a cure omeopatiche, il fastidio e dolore articolare può trarre giovamento con il prodotto Eupatorium perfoliatum C 200 o con estratto di Echinacea. Nei paesi tropicali in cui è maggiormente diffuso il virus, si ritiene che in caso di malattia giovi anche consumare curcuma, uva, carote, agrumi, spinaci, latte di cocco.
  • Alle nostre latitudini, la chikungunya (ma anche la stagione delle Aedes albopictus) non durerà ancora a lungo

mercoledì 13 settembre 2017

Ripartono le escursioni dei Gre Lazio: il 24 settembre, Gran Sasso

Dopo la pausa estiva, ripartono le escursioni naturalistiche dei Gre Lazio.

Il prossimo appuntamento è stato programmato per una spettacolare tappa fuori regione, il Gran Sasso d'Italia, dove domenica 24 settembre i volontari ed i simpatizzanti della nostra organizzazione potranno "cimentarsi": con i suoi 2.914 metri sul livello del mare, il monte rappresenta la cima più alta di tutta la catena appenninica, è interamente in Abruzzo al confine delle provincie di L'Aquila, Teramo e Pescara.

Saliremo sul Gran Sasso, in direzione Corno Grande, partendo da Campo Imperatore.

Il dislivello positivo è di circa 1.000 metri, sviluppato su una lunghezza del percorso di circa 11 km: è la via Normale, la più agevole per raggiungere la vetta.

Per partecipare, consigliamo un minimo di dotazione individuale composto da:

  • pranzo a sacco
  • occhiali da sole
  • cappello
  • pile o felpa
  • poncho o giacca anti-pioggia e anti-vento
  • crema solare
  • maglietta di ricambio
  • 1,5 litri di acqua
  • scarpe idonee all'escursionismo

L'appuntamento principale del gruppo è alle 7 presso il distributore Eni di Formello, nei pressi della Cassia Bis, mentre con i partecipanti che volessero aggregarsi successivamente ci si accorderà in base alla zona di provenienza.

Dal 1991 il massiccio è diventato Parco nazionale e rappresenta la terza riserva naturale protetta più grande d'Italia per estensione territoriale. Con l'occasione effettueremo anche un monitoraggio dell'ecosistema successivo al vasto incendio che ad inizio agosto è partito dalle sterpaglie della piana di Campo Imperatore, nella zona conosciuta come Fonte Vetica, e poi propagatosi prima alla pineta e poi alla faggeta, fino a raggiungere la zona di Vado di Sole, al di sopra di Rigopiano, bruciando  e distruggendo centinaia di ettari di bosco.

Chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni o a dare la propria adesione può far riferimento al personal trainer Luca De Felice, organizzatore della giornata, inviando una mail a info@grelazio.it o contattandoci dalla nostra pagina facebook.

PS: l'escursione di ottobre si svolgerà alle Valli del Sorbo