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mercoledì 29 gennaio 2020

Max Bianco tra i 22 Caschi verdi per l'Unesco

Il Ministro Costa con i Caschi verdi per l'Unesco
Pietro Massimiliano Bianco, famoso tecnologo ricercatore del Dipartimento Monitoraggio Tutela dell’Ambiente e Conservazione della Biodiversità Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che da tanto tempo collabora con i Gruppi Ricerca Ecologica, è tra i primi 22 ‘Caschi verdi per l’Unesco’, la task force ambientale frutto di un protocollo di collaborazione sottoscritto tra il MATTM (Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) e l’ISPRA con l'obiettivo di garantire la salvaguardia e la valorizzazione dei siti Unesco tramite gli esperti qualificati che forniranno supporto nelle aree protette e nei territori italiani riconosciuti in ambito internazionale  nonché - come dichiarato stamattina dal Ministro Sergio Costa - in "tutti quei Paesi, soprattutto quelli più in difficoltà, come quelli dell’Africa Centrale, della fascia subsahariana del Sahel, le piccole isole del Pacifico e alcuni Paesi asiatici, che già ce li hanno chiesti. Noi pagheremo tutte le spese perché l’intento è di salvaguardare la natura, in Italia e nel mondo. Siamo i primi al mondo a farlo". 

In Italia invece sono già pervenute richieste di supporto da 7 soggetti gestori: si tratta di 4 Riserve MAB (Tepilora, Rio Posada e Montalbo; Cilento, Vallo di Diano, Alburni; Sila; Collina Po), 2 Patrimoni mondiali (Etna; Sito di Elea Velia; Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni) e 1 Geoparco (Adamello Brenta). Il supporto riguarderà la definizione di piani di gestione, attività di salvaguardia e valorizzazione, di comunicazione ed educazione ambientale.

Il Ministro Sergio Costa
con il Direttore Generale Unesco, Audrey Azouley
Max (che è ecologo, naturalista, ricercatore, educatore) nell’ambito delle attività istituzionali di Carta della Natura partecipa da tempo alla realizzazione di numerose banche dati nonché all'aggiornamento delle stesse schede degli habitat di Carta della Natura ed alla realizzazione sperimentale di carte della Natura all’1:10.000. Inoltre è membro del Gruppo di Lavoro per l’attuazione della convenzione MATTM - ISPRA del 27 dicembre 2016, “Adempimenti connessi all'attuazione del Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari relativamente alle aree individuate ai sensi del Decreto del Presidente della repubblica del 13 marzo 1976, n. 448 “Esecuzione della convenzione relativa alle zone umide d’importanza internazionale soprattutto come habitat degli uccelli acquatici" (firmata a Ramsar il 2 febbraio 1971).


Teorico delle reti neurali e della cooperazione multidisciplinare, Max Bianco ha acquisito competenze per la creazione di sistemi di interrelazioni personali in base alle competenze acquisite e nel rispetto dell’altrui persona e professionalità. Queste capacità si sono sviluppate attraverso la partecipazione a numerosi gruppi di lavoro in ambito ISPRA e APAT e, in precedenza, durante l’esperienza universitaria. Queste qualità sono state costantemente evolute grazie anche alla vasta esperienza nel campo dell’associazionismo, della divulgazione ambientale e della partecipazione a gruppi di lavoro su argomenti specifici. Ha acquisito in particolare capacità di coordinamento attraverso le attività svolte sulla moria delle api, sull’uso delle api come bioindicatori, nell’ambito del Progetto Funghi, del Progetto Carta della Natura, delle attività per la lotta ecocompatibile agli insetti molesti, per l’identificazione dei profili di rischio dei pesticidi, degli impatti sugli habitat naturali e della loro sostituzione con prodotti biologici. Inoltre come membro di numerosi consigli scientifici e direttivi di associazioni impegnate nel campo culturale e ambientale: attualmente è membro del Direttivo di PAN-Italia, del Comitato Tecnico Scientifico di Gruppi di Ricerca Ecologica Lazio, del Comitato Tecnico Scientifico del Gruppo Micologico dell’Etruria Meridionale dell’Associazione Micologica Bresadola ed è consulente di ISDE – Medici per l’ambiente e European Consumers.