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mercoledì 22 novembre 2017

Cosa ha determinato la fondazione delle città

Vi siete mai chiesti perché le città sono sorte proprio in un determinato punto, anziché un altro? A tal proposito, vogliamo segnalarvi l'ultimo lavoro di Giuseppe Gisotti, presidente della società italiana di geologia ambientale SIGEA.

Il libro analizza le preferenze insediative che hanno determinato la fondazione delle città più importanti dall'antichità a oggi, nonché il loro sviluppo urbanistico. 

Rilievi e pianori, porti naturali ben riparati, territori ricchi di risorse naturali e geologiche orientarono le scelte dei fondatori di Uruk, Roma, New York, mentre alluvioni, sedimentazione di foci fluviali, frane, terremoti furono tra le cause del declino e dell’abbandono di Leptis Magna, Sibari, Paestum, Selinunte.

Nella prima parte l'autore, che è stato dirigente dell’ufficio rilevamento geologico ed analisi di laboratorio del servizio geologico nazionale e membro della commissione per la valutazione dell’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, descrive le principali motivazioni delle scelte insediative: abbondanza di risorse necessarie per la sopravvivenza, quali acqua, suoli fertili, idonei materiali da costruzione, ma anche stabilità dei terreni di fondazione, assenza di rischi naturali e, in particolare, geologici, oltre a  caratteristiche favorevoli, quali foce dei fiumi per un facile attracco e riparo o ubicazioni naturali fortificate. 
Il prof. Giuseppe Gisotti, Presidente della
Società Italiana di Geologia Ambientale

Fino ad arrivare ad una proposta di classificazione distinguendo tra centri abitati sommitali, città fluviali, città costiere portuali, città termali / minerarie / su detrito di frana, e città rupestri. Operando un confronto tra le città con un particolare riguardo al confronto tra polenzialità e vincoli naturali rispetto alle risorse umane.

La seconda parte comprende una ricca selezione di casi di studio, relativi a diversi  contesti geografici ed epoche, che dimostrano come non solo coloni in cerca di terre da coltivare, rifugiati costretti ad abbandonare la loro patria per guerre o carestie, ma anche  generali per i loro accampamenti militari (dove poi sarebbero sorte delle città) considerassero scrupolosamente le caratteristiche naturali del sito prima di ritenerlo idoneo per i loro insediamenti: Agrigento, Alba Fucens, Alessandria d’Egitto, Atene, Babilonia, Bath (Aquae Sulis), Besançon (Vesontium), Boston, Brindisi, Camarina, Capua, Catanzaro, Cerreto Sannita, Cerveteri, Cesarea Marittima, Chester (Deva Victrix), Città del Messico-Tenochtitlán, Civita di Bagnoregio, Cortemaggiore, Cortina d’Ampezzo, Craco, Egnazia, Ferrara, Firenze, Fréjus, Gela, Histria, Kutna Hora, Lalibela, Leptis Magna, Londra, Lubecca, Luni, Machu Picchu, Marsiglia, Matera e i Sassi, Messina, Metaponto, Mileto, Modena, Morgantina, Mozia, Nersae, New York, Orvieto, Paestum, Parigi, Petra, Pisa, Populonia, Pozzuoli, Priene, Roma, San Francisco, Sant’Angelo Le Fratte, Selinunte, Sibari, Siena, Sinuessa, Siracusa, Sovana, Sutri, Sydney, Taormina, Thapsos, Tharros, Tindari, Tiro, Treviri, Troia, Uruk, Velia (Elea), Vibo Valentia (Hipponion), Viterbo, York (Eboracum).

Il corposo volume (ben 559 pagine) è edito dalla Carocci Editore di Roma e costa 30€.