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mercoledì 13 marzo 2019

La montagna del Peschiera torna pubblica

Roberto Ermini

"Dopo 16 anni di durissima battaglia la vicenda relativa alla vendita della montagna che sovrasta le sorgenti del Peschiera, effettuata dell’amministrazione Falcone nel 2003, è arrivata al suo epilogo. Con sentenza n°22 del 11 marzo 2019, il Commissariato per gli Usi Civici per lazio, Umbria e Toscana ha dichiarato nullo l’atto di compravendita tra Acea e Comune di Cittaducale firmato dall’allora sindaco Falcone per 270.000 euro": questa la dichiarazione a caldo di Roberto Ermini, già sindaco di Cittaducale e pricipale animatore del comitato locale per tutelare il territorio rispetto ad Acea.

A seguito di questa storica sentenza, i 32 ettari che costituiscono il bene saranno reintegrati nel patrimonio del Comune di Cittaducale e questo sarà il primo passo per la salvaguardia anche delle sorgenti più importanti d'Europa rispetto alle quali Acea ha presentato in Regione Lazio una richiesta di raddoppio della captazione, non tenendo conto del rispetto del minimo deflusso vitale essenziale sia per il Peschiera stesso che per il Velino, progetto contro il quale anche i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio si sono schierati.

Il P.Q.M. della sentenza n.22/2019
Il risultato è stato ovviamente accolto con grande soddisfazione personale dai cittadini civitesi, e in particolare da Roberto Ermini che nel 2003 aveva avviato questa battaglia di salvaguardia del territorio con pochi altri amici.

Le ragioni della sentenza risiedono sul vincolo di uso civico come bene demaniale posto dalla Regione Lazio sulla particella oggetto di vendita ad Acea: in base a ciò, per espressa previsione di legge la montagna del Peschiera è assoggettata ad un regime di inalienabilità assoluta, inusucapibilità ed inespropriabilità. 

Nè il regime di  incommerciabilità assoluta di detto bene risulta superabile con un provvedimento di sdemanializzazione esplicito o tacito da parte del Comune di Cittaducale in quanto non sarebbe giustificabile la perdita oggettiva del bene dei suoi connotati pubblicistici o comunque la cessazione dell’effettiva destinazione del bene all’uso pubblico, oltre la sussistenza di validi elementi idonei ad evidenziare la volontà dell’ente titolare di rinunziare al loro ripristino.

Il primo effetto della sentenza è stato il rinvio, su proposta dello stesso Ermini che è anche capogruppo dell'opposizione in Consiglio comunale, della stipula della convenzione con ACEA per regolare i rapporti con il Comune di Cittaducale nei prossimi 30 anni. Una vera batosta per la multiutility del Comune di Roma, le cui contromosse siamo in attesa di verificare.